Prevenzione e attività territoriali

I temi del rischio, della salute e del benessere in adolescenza sono da alcuni anni al centro dell’interesse dell’Associazione Aliseo.

L’approccio preventivo utilizzato dall’Associazione tiene conto della complessità di variabili che intercorrono ed interagiscono nell’attuazione dei comportamenti adolescenziali: variabili biologiche, ambientali e relazionali. Dallo sforzo di tenere conto di questa complessità di interazioni l’Associazione ha adottato negli ultimi anni modelli più attenti alla prevenzione, centrati sullo sviluppo e accrescimento dei fattori di protezione.

Sono quindi diventati oggetto d’interesse quelle competenze vitali dell’adolescente chiamate life skills: abilità di carattere cognitivo, sociale, emotivo e relazionale che consentono di affrontare al meglio le esigenze e cambiamenti che la vita quotidiana presenta. Siamo all’interno di una concezione di prevenzione che mira a promuovere la salute e si preoccupa di fornire all’individuo gli strumenti per utilizzare al meglio le opportunità di crescita lungo il proprio ciclo di vita. L’Organizzazione Mondiale della Sanità riunita a Ottawa (Carta di Ottawa,1986) ha infatti definito la Promozione della Salute come un processo che mette in grado le persone di aumentare il controllo sulla propria salute e di migliorarla.

Il termine “prevenzione” rimanda a significati differenti come “anticipare”, “precedere”, ma anche “ostacolare” ed “evitare” un evento dannoso. Fino a poco tempo fa i programmi di intervento erano distinti in prevenzione primaria, finalizzata a impedire l’insorgenza di problemi legati alla salute, prevenzione secondaria, volta a individuare in maniera precoce l’insorgenza dei disturbi, infine la prevenzione terziaria che ha lo scopo di limitare le disabilità legate a un particolare disturbo ormai insorto.

Oggi si preferisce distinguere in prevenzione universale, selettiva e infine specifica.
La prevenzione universale fa riferimento all’insieme di interventi di prevenzione diretti a tutta la popolazione, senza porre distinzioni tra gruppi di persone a basso o alto rischio; tali interventi mirano ad incrementare la capacità di resilienza e altre competenze come l’autoefficacia e l’autodeterminazione.
La prevenzione selettiva è invece rivolta a particolari gruppi ritenuti a rischio, l’obiettivo è quello di prevenire precocemente la formazione di costellazioni di comportamenti problematici.
Infine la prevenzione specifica prevede interventi specificatamente pensati per persone ad alto rischio o che hanno già sviluppato comportamenti problematici.

Il potenziamento delle life skills si rileva quindi fondamentale in un momento ricco di cambiamenti, opportunità, sfide, sperimentazione e ridefinizione della propria identità come l’adolescenza.

Alcune life skills che con i nostri interventi si cerca di sviluppare sono la creatività, utile nell’affrontare quei problemi che richiedono flessibilità di pensiero e soluzioni non convenzionali, il pensiero critico, necessario al fine di sviluppare un pensiero autonomo e personale, libero da influenzamenti sociali o mediatici, infine l’autoefficacia, che rimanda alla possibilità di percepire le proprie capacità nell’affrontare un determinato compito o problema.

Recenti studi hanno postulato l’esigenza di rivolgere i progetti di prevenzione ad un pubblico sempre più giovane, tale scelta rimanda all’importanza di intervenire precocemente, quando l’individuo è in fase evolutiva, sia perché lo sviluppo di abitudini sane può appartenere al normale percorso di crescita, sia perché l’assunzione di sostanze, legali o illegali, non è ancora avvenuta o è in fase sperimentale.
Le ricerche empiriche e le indagini sugli stili di vita degli adolescenti hanno dimostrato che i primi contatti con l’alcol possono avvenire già nel periodo pre-adolescenziale. A tale proposito l’Organizzazione Mondiale della Sanità suggerisce di “realizzare un numero consistente di sessioni a carattere educativo nei primi anni di scuola” (WHO, 2002).

La strategia comunitaria volta ad affiancare gli stati membri nei loro sforzi per ridurre i danni derivanti dal consumo di alcol (2006) cita: “E’ dimostrato che gli interventi e i piani educativi incrementano la capacità dei giovani e dei loro genitori a far fronte ai problemi di alcol e ai comportamenti a rischio. Tali interventi potranno riguardare sia i fattori di rischio che i fattori di protezione, onde favorire cambiamenti di comportamento effettivi nei bambini e negli adolescenti, e potranno essere realizzati nelle scuole ed in altri ambienti appropriati”.

In linea con tale riferimento concettuale da qualche anno l’Associazione Aliseo ha avviato un progetto di prevenzione rivolto alle classi prime delle Scuole Medie del territorio Rivaltese, conscia dell’importanza che riveste una prevenzione precoce rispetto l’uso rischioso delle bevande alcoliche.

Inoltre l’Associazione è impegnata in altri progetti e interventi di natura preventiva in altri contesti, quali ad esempio gli Istituti di Istruzione Superiore, i gruppi informali costituiti nell’ambito degli Oratori, dei Centri di Aggregazione e degli Scout e nelle Autoscuole.
Per visionare i progetti conclusi e attivi dell’Associazione.