Bere responsabilmente: il piacere della moderazione

Bere responsabilmente: il piacere della moderazione

Imparare a moderarsi nel consumo di alcool

Il consumo di bevande alcoliche è parte del costume della nostra società, in Italia la “cultura del bere” è radicata e ha portato alla produzione di vini pregiati, distillati raffinati e produzioni legate a tradizioni secolari che fanno del nostro Paese il più importante esportatore di vino a livello mondiale, dopo la Francia.

Nel nostro Paese, il consumo di alcol è ampiamente accettato e normalizzato, bere è considerato un atto sociale, un’abitudine che accompagna i pasti, le celebrazioni e i momenti di aggregazione. Solo gli eccessi più evidenti vengono condannati apertamente, e un consumo problematico può rimanere a lungo sotto traccia, protetto da una soglia di tolleranza culturale alta.
Quando in una famiglia si verifica un abuso di alcol, la reazione iniziale non è quasi mai il riconoscimento immediato del problema, ma un percorso, fatto di resistenze e negazioni che può durare anni prima che si ammetta la gravità della situazione e si cerchi aiuto.

Mentre di fronte a un problema di tossicodipendenza, il riconoscimento del rischio è generalmente più rapido – perché la percezione della pericolosità è immediata e condivisa – per l’alcol il confine tra uso e abuso è più sfumato, e proprio questa normalizzazione ritarda la consapevolezza e l’intervento, rendendo la dipendenza più insidiosa.

Associazione Aliseo - Bere responsabilmente

Cosa vuol dire bere responsabile?

Bere responsabilmente significa adottare un approccio basato sulla moderazione, sulla capacità di gestire il proprio consumo, sul rispetto di sé e degli altri. Il social drinking, inteso come momento di condivisione occasionale e non di abuso, è una delle chiavi per coltivare un equilibrio positivo con l’alcol. Ecco alcune pratiche che portano al bere responsabile:

 

  • Conoscere i propri limiti
    Il metabolismo dell’alcol varia in base a fattori come peso, età e sesso. Ad esempio, secondo lo studio pubblicato sul portale dell’Istituto Superiore della Sanità Alcol e donna: vulnerabilità biologica?, le donne tendono ad avere una minore quantità dell’enzima alcol deidrogenasi, il che porta a un assorbimento più rapido dell’alcol.
  • Sapere cosa si sta bevendo
    Conoscere la gradazione alcolica delle bevande è fondamentale per evitare un’assunzione inconsapevole di alcol. Secondo il National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism (niaaa), le persone tendono a sottostimare la quantità di alcol ingerita, soprattutto nei cocktail, che spesso mascherano il sapore dell’alcol con zuccheri e aromi, inducendo a un consumo eccessivo senza rendersene conto. Per questo motivo, leggere le etichette quando possibile, e informarsi sulla gradazione alcolica è essenziale per un consumo consapevole.
  • Non bere per pressione sociale
    La pressione dei pari può influenzare le abitudini di consumo di alcol, specialmente tra i giovani: uno studio condotto dall’Università di Oxford ha evidenziato che, nonostante una maggiore accettazione sociale delle bevande analcoliche, le pressioni sociali legate al consumo di alcol persistono, in particolare tra la generazione Z, ovvero i nati fra il 1997 e il 2012.
  • Alternare con acqua
    L’alcol ha un effetto diuretico che può portare a disidratazione. Bere acqua tra un drink e l’altro aiuta a mantenere l’idratazione e a ridurre gli effetti negativi dell’alcol.
  • Non bere a stomaco vuoto
    Il cibo rallenta l’assorbimento dell’alcol nel sangue, riducendo i picchi di concentrazione alcolica: bere a stomaco vuoto può portare a un assorbimento più rapido dell’alcol, aumentando gli effetti negativi sull’organismo, come spiegato bene in questo documento sul sito dell’ISS.
Conoscere i propri limiti con l'alcol

Le linee guida internazionali sul consumo moderato di alcol stabiliscono che, per gli adulti sani, non bisognerebbe superare 1 unità alcolica al giorno per le donne e 2 per gli uomini. Un’unità alcolica equivale approssimativamente a 125 ml di vino, 330 ml di birra o 40 ml di superalcolici. Queste indicazioni, fornite da organizzazioni come l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e sono basate su studi che correlano l’assunzione di alcol con il rischio di sviluppare malattie epatiche, cardiovascolari e neurologiche.

Tuttavia, il rispetto di queste soglie non è esclusivamente una responsabilità individuale: la sensibilizzazione dell’intera comunità è fondamentale per promuovere una cultura del bere consapevole e in questo senso, il coinvolgimento di chi produce e distribuisce bevande alcoliche è cruciale per favorire un approccio equilibrato, attraverso iniziative di educazione al consumo e la promozione di alternative a basso contenuto alcolico.

A bere responsabilmente si impara

Un piano d’azione concreto per sostenere il bere responsabile

Per promuovere un consumo responsabile e contrastare l’abuso di alcol, Aliseo propone un modello di intervento basato sulla collaborazione tra diversi attori sociali ed economici. Queste iniziative mirano a sensibilizzare la comunità, coinvolgendo produttori, istituzioni e cittadini in un impegno comune per un rapporto più consapevole con l’alcol:

 

  • Promozione del bere consapevole
    Sostenere eventi che incoraggino un approccio moderato, valorizzando la qualità delle bevande e non la quantità. Favorire la diffusione di alternative analcoliche o a basso contenuto alcolico in contesti sociali.
  • Responsabilità collettiva
    Ccostruire una società più consapevole, prevenendo l’abuso e proteggendo le persone più esposte al rischio di dipendenza.
  • Marketing etico
    Evitare pubblicità che incentivano il consumo eccessivo o mirate a fasce vulnerabili, come i giovani.
  • Azione congiunta con i produttori
    Promuovere un consumo equilibrato, che esalti la qualità senza eccessi, attraverso diverse piattaforme di comunicazione. Collaborare nei progetti per il recupero di chi è scivolato nella dipendenza.  Bere meno, ma bere meglio.
  • Supporto al recupero
    Accompagnare chi è scivolato nella dipendenza in un percorso di riabilitazione, offrendo strumenti e percorsi concreti per ritrovare autonomia e benessere.
  • Collaborazione con le istituzioni
    Lavorare con enti pubblici e privati per sviluppare strategie di prevenzione, come programmi educativi e campagne di sensibilizzazione.

Chi si occupa del mondo marginale nell’ombra dell’eccellenza?

Esiste un mondo di sofferenza e dipendenza che vive nell’ombra della tradizione, delle produzioni d’eccellenza, del costume, un mondo meno raccontato e fatto di eccessi, scarsa qualità, abuso e mancanza di consapevolezza, con conseguenze serie per la salute fisica e mentale che ricadono sulle fasce più vulnerabili della popolazione e sulle loro famiglie.

Non si tratta di demonizzare l’alcol, ma di promuoverne un uso consapevole, che tenga conto degli effetti che può avere su corpo e mente oltre che dei rischi a lungo termine per la salute e la sicurezza della popolazione. E si tratta, soprattutto, di offrire un aiuto concreto a chi è scivolato lungo la china pericolosa dell’abuso.

In Aliseo operiamo su entrambi i fronti:

  • accompagniamo chi ha sviluppato una dipendenza verso l’alcol, in percorsi di recupero strutturati e integrati;
  • promuoviamo attivamente la cultura della consapevolezza, del bere responsabile, perché aiuti a prevenire e contenere il rischio di abuso.

La cultura del bere responsabile non può prescindere dalla cooperazione di chi produce e distribuisce alcolici, che con il proprio impegno e le proprie scelte può contribuire a ridurre i rischi legati al consumo eccessivo, e aiutare chi purtroppo non è stato in grado di avere un rapporto sano con la sostanza.

In Aliseo riconosciamo il valore e la qualità del lavoro dei tanti produttori di vini e bevande eccellenti, e siamo certi che condividano con noi la visione che il vero piacere sta nel bere con misura, preferendo la qualità alla quantità. Valorizzare qualità e moderazione significa promuovere una consapevolezza più ampia, affinché il piacere di un buon prodotto non si trasformi in un problema per chi è più debole.